"Making Magic": intervista ai produttori - dalla 1° stagione alla 4°

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    Julian Murphy e Johnny Capps



    In una terra di miti e in un’era di magia, il destino di un grande regno si poggia sulle spalle di un ragazzo, il suo nome … Merlino. Ogni settimana, i fans della popolare serie fantasy della BBC “Merlin” non vedono l’ora di sentire queste parole d’apertura e iniziare la visione del nuovo episodio. Usando le leggende arturiane come trampolino di lancio, lo show è basato sull’amicizia tra il principe Artù e il mago Merlino e sulla sua eventuale successione al trono di Camelot in seguito alla morte di suo padre, Re Uther Pendragon. Fin dall’inizio, i co-creatori della serie e correnti produttori esecutivi, Johnny Capps e Julian Murphy, conoscevano la storia che volevano raccontare e come raccontarla.

    “Ci è sempre piaciuto pianificare gli show”, fa notare Capps. “Prima di Merlin abbiamo lavorato su uno show chiamato “Hex”, e uno dei problemi che abbiamo affrontato è stato il dover creare una nostra mitologia. Quindi quando abbiamo cominciato a lavorare sul progetto successivo, abbiamo pensato, invece di creare un’intera mitologia, di trovarne una e a quei tempi Merlin è stato una rivelazione. Abbiamo percepito subito che le leggende arturiane e le storie di Merlino erano affascinati quanto ricche di cose da esplorare.”

    Murphy aggiunge, “Credo che la cosa principale per noi fosse che, se facevamo questo, volevamo farlo nel nostro modo, anche un modo leggermente differente piuttosto che raccontare solo la lineare versione della storia, sebbene una meravigliosa. Siamo sempre stati affascinati dall’evolversi nel tempo di queste storie e credo che il tipo di drama e le stabilite leggende che s’incontravano nelle nostre menti abbiano portato alla versione delle leggende di Artù e Merlino con le quali siamo venuti fuori."

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    Colin Morgan



    Da subito gli spettatori di Merlin hanno notato come ogni attore del cast s’integrasse bene al proprio personaggio, dal nobile e compassionevole Artù (Bradley James), al leale ed altruista Merlino (Colin Morgan), dalla forte e carismatica Ginevra (Angel Coulby), al saggio e dotto stregone Gaius (Richard Wilson) e alla bellissima e doppiogiochista Morgana (Katie McGrath). La chiave, comunque sia, del successo di uno show, o della potenziale fallita, dipende dal casting di un ruolo in particolare.

    “E’ stata una prospettiva un tantino scoraggiante, specialmente perché sapevamo che se non avessimo trovato il giusto attore, lo show non avrebbe lavorato, non sarebbe importato quanto gli effetti speciali e le trame potessero essere state buone. Se non ci fosse importato dell’attore che avrebbe interpretato il ruolo di Merlino, allora l’intera cosa sarebbe stata un fiasco. E’ stato un grande periodo di stress e ci sono state tonnellate di dibattiti riguardo chi sarebbe potuto essere quello giusto, chi era sbagliato e su esattamente quello che stavamo cercando. Abbiamo visto molti e molti attori per il ruolo, e abbiamo fatto fare al povero Colin molto più di una audizione. Fortunatamente, il nostro istinto è stato giusto e lui si è rivelato uno splendido attore e assolutamente perfetto per la parte, quindi ne fummo entusiasti.”

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    Angel Coulby e Bradley James



    Morgan e i suoi colleghi del cast fecero il debutto di Merlin con l’episodio d’apertura “La Chiamata del Drago”. Scritto dal co-creatore della serie Julian Jones e diretto da James Hawes. L’episodio mostra un Merlino teenager inviato dalla madre a Camelot con la speranza di una vita migliore. Una volta lì, diviene il servo personale del principe Artù e apprendista di Gaius, che insegna a Merlino non solo la medicina, ma anche come usare le sue abilità magiche. Sfortunatamente, Re Uther (Anthony Head) ha proibito l’uso della magia nel suo regno e questo causa a Merlino molte complicazioni in quanto deve usare le sue segrete abilità per proteggere Artù. Non sorprende che l’episodio pilota abbia portato una grande sfida a tutti quelli che ne presero parte.

    “Quella fu la prima volta in cui provammo a creare Camelot, e non pretendevo fosse facile, perché non lo era”, afferma Murphy ridacchiando. “Andammo in un grande castello in Francia, e fu nostro piano creare il nostro mondo lì, ma credo che si facciano queste cose senza realizzare le vere proporzioni di ciò che significa creare un mondo fantastico, con un budget di un programma televisivo. E’ veramente cosa dura da fare, e credo che adesso affrontiamo tali compiti con molta più esperienza e conoscenza di quanto ne avevamo allora.

    Capps dice, “Credo che le altre cose veramente difficili riguardo “La Chiamata del Drago”, furono giudicare i toni delle performance e, come Julian ha detto, fare credibile un mondo fantastico mentre allo stesso tempo devi immedesimartici. Gli attori americani sono molto più bravi nel concepire certi show degli attori britannici, e con questo voglio dire che gli attori americani tendono ad essere in questi ambiti più naturali nelle loro performance. Quindi avevamo bisogno di trovare attori inglesi bravi, quanto direttori che potessero portare i nostri personaggi in questo mondo fantastico dove gli attori devono fare di quel mondo il loro mondo reale. Credo, mettendo da parte le performance, che quelle prime settimane furono davvero difficili e stressanti per tutti noi.”

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    Katie McGrath - sul set di Merlin



    Continua Murphy, "Siamo stati molto soddisfatti da come l'umorismo dello show abbia funzionato. E' stata ed è una parte vitale della nostra storia, specialmente lo humor tra i due personaggi centrali, Artù e Merlino. Avevano un rapporto piuttosto difficile all'inizio, ma che d’allora è diventato una sincera amicizia. Una strana coppia, che è, per noi, il cuore dello spettacolo. Se non avessimo avuto la chimica tra i due attori e la sensazione di tale riuscita, e se agli spettatori non fossimo andati a genio con quella coppia strana, poi, ancora una volta, il programma non avrebbe funzionato. La fiducia che lentamente si trasformò in quel rapporto, con la forza e l'emozione che Colin e Bradley sono entrambi riusciti a portare sullo schermo, è stato un vero fiore all'occhiello per noi. Sapevamo di avere questa carta da giocare, che ha reso più facile la scrittura dello spettacolo.

    Aggiunge Capps, "Penso anche che la nostra fiducia sia cresciuta molto rapidamente da quando iniziammo a fare Merlin, quindi quando raggiungemmo la seconda stagione fummo più ambiziosi su quello che la storia avrebbe potuto dare e volevamo raccontare storie ancora più epiche. Questo è stato davvero piacevole per noi come narratori. Alla fine della seconda stagione abbiamo avuto il grande attacco del drago [nel finale di stagione ”L’ultimo Signore dei Draghi”], che era un episodio estremamente ambizioso. A quel tempo non sapevamo come avevamo intenzione di farlo, ma, ancora una volta, c'era una sorta di fiducia che costruimmo nel corso delle due stagioni che ci aiutò ad avere quel tipo di season finale, raccontando una storia molto, molto emozionante.

    "Credo che l'emozione riguardo la narrazione fu dovuta al format che era così stretto che si poteva avere l'umorismo di cui Julian stava parlando, ma anche esplorare le storie epiche e i grandi temi emotivi tra i personaggi."

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    Richard Wilson e Colin Morgan as "Dragoon"



    Nella seconda stagione, nel penultimo episodio “I fuochi dell’Idirsholas”, Morgana unisce le forze con la sua sorellastra Morgause (Emlia Fox) nel tentativo di porre fine al regno di re Uther. Grazie all'intervento di Merlino, non riescono e sono costrette a ritirarsi, anche se temporaneamente. Nel terzo anno dello show, il loro odio per Uther e Camelot si intensifica, e Morgana diventa una minaccia ancora maggiore per il regno.

    Quali furono alcune delle sfide creative iniziali per i produttori e gli scrittori quando si è deciso di indirizzare Morgana ad un sentiero oscuro e distruttivo?

    "Per essere onesti abbiamo sempre pensato di farlo", dice Murphy. "Abbiamo pianificato di iniziare Morgana come un personaggio sulla cuspide, in conflitto tra bene e male. Così abbiamo sempre inteso la sua propensione nel prendere il sentiero oscuro, che sapevamo primo o poi avrebbe percorso, ed era solo questione di essere pazienti e decidere il momento giusto.

    "Una delle lezioni che abbiamo imparato dal passato, dalle serie tv che abbiamo fatto, è stata quella di essere sempre pazienti con i personaggi. Anche se il pubblico spesso chiede a gran voce di volere vedere subito il personaggio come è destinato a diventare, in questo caso, l'antagonista che vogliono. Anche se il tuo istinto potrebbe essere quello di accelerare lo sviluppo di quel personaggio, basta invece avere pazienza e lasciare crescere il personaggio per renderlo più credibile e immedesimabile."

    "Così per il momento eravamo arrivati ​​alla terza stagione, eravamo proprio al limite e dovevamo portare Morgana su questa strada. Era in realtà un massiccio rilascio sia per noi che l'attrice, Katie McGrath, per essere in grado di esplorare tutte queste nuove sfaccettature del personaggio. Era uno dei quei momenti in cui si doveva dare dei toni alti allo show, ma ancora una volta avevamo già programmato all'inizio della terza stagione di portare Morgana interamente dall'altra parte, e gli spettatori avevano ottenuto il primo accenno di ciò alla fine della seconda stagione. "

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    Anthony Head as Uther Pendragon



    Nel finale di stagione “L’Ascesa di Artù”, Morgana riesce finalmente a spodestare Uther e incoronare se stessa come la nuova regina di Camelot. Utilizzando la leggendaria Coppa della Vita, lei e Morgause sono in grado di evocare un esercito apparentemente inarrestabile per combattere contro Artù, Merlino e i Cavalieri della Tavola Rotonda.

    "E 'stato un episodio molto emozionante da scrivere", dice Capps. "Abbiamo voluto creare una situazione in cui cominciare la leggenda della Tavola Rotonda. Allo stesso tempo, avevamo imparato molto durante la stagione sull'utilizzo del CGI (computer-generated image). Quindi ci sono stati grandi momenti basati sulle leggende arturiane, che siamo stati entusiasti di poter introdurre, e abbiamo anche voluto mettere sul terzo finale di stagione tutte le conoscenze tecniche che avevamo imparato ad usare nel corso del tempo."

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    Artù ei suoi fedeli seguaci riescono a contrastare i piani di Morgana e bandirla dalla sua Camelot, ma la sua sconfitta rende solo la strega più amareggiata e affamata di vendetta. Nell’inaugurazione della quarta stagione ”The Darkest Hour”, Morgause si sacrifica, permettendo a Morgana di liberare gli spiriti dei morti, il Dorocha, su Camelot. Come con il suddetto The Coming of Arthur, questo episodio ha avuto una propria serie di sfide creative.

    "Quest’episodio in due parti è stato davvero difficile perché si trattava di qualcosa che non avevamo mai fatto prima, in quanto si trattava di creare tensione e paura", spiega Capps. "Così abbiamo girato questo episodio in un modo leggermente diverso da quello che era normalmente un classico episodio di Merlin ed era una ripresa piuttosto difficile perché si basava tutto sulla creazione di un senso di terrore. Non stavamo mostrando un mostro ne le ripercussioni di esso. Invece, stavamo creando una sensazione di disagio, e penso sia stata una vera sfida per noi, così come per il regista [Alice Troughton] e gli attori. "

    Con Morgause andata, Morgana guadagna un nuovo alleato all'inizio della quarta stagione di Merlin, Lord Agravaine, interpretato da Nathaniel Parker (The Inspector Lynley Mysteries). Il fratello di Ygraine Pendragon (Alice Patten), defunta moglie di Uther e la madre di Artù, Agravaine giunge a Camelot per consigliare Artù quando viene incoronato re dopo la morte di suo padre. In realtà, egli incolpa Uther per la morte di sua sorella ed è pronto ad aiutare Morgana per provocare la caduta di Artù e di Camelot.

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    Nathaniel Parker as Agravaine



    "Il personaggio di Agravaine è stato 'rubato' dalle leggende arturiane e poi leggermente modificato ai fini della nostra storia", spiega Murphy. "Eravamo interessati all'infanzia senza madre di Artù e ai legami che aveva fatto in quel periodo, e alla sua cieca fiducia in quei vincoli familiari, e quello con lo zio, Agravaine, era ora messo in questione. Penso che la cosa abbia funzionato molto bene perché mina una parte del carattere di Artù, mette in dubbio la fiducia che pone nei suoi cari.

    "Nat Parker era una persona che avevamo originariamente pensato per il ruolo di Agravaine. Non siamo andati alla ricerca di sostituti per lui - che era nelle nostre menti da tempo. Nat ha fatto un po 'di TV qui nel Regno Unito, così lui è stao per noi un volto familiare e abbiamo subito saputo quello che poteva dare come attore. Curiosamente, ha raramente avuto il ruolo di un cattivo, ma lo ha fatto veramente bene nel ruolo di Agravaine.

    Mentre i villains sono accresciuti nella quarta stagione, si è fatto anche in modo di avere dei bravi ragazzi, rafforzando la presenza dei Cavalieri della Tavola Rotonda - Sir Leon (Rupert Young), Sir Parsifal (Tom Hopper), Sir Galvano (Eoin Macken) , Sir Lancillotto (Santiago Cabrera) e Sir Elyan (Adetomiwa Edun).

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    "Abbiamo sempre immaginato che, quando Artù sarebbe diventato re , le avventure dei cavalieri sarebbero diventate una parte della serie, ed è quello che è successo", spiega Murphy. “Si sono rivelati meravigliosi personaggi e gli attori che abbiamo scelto nei ruoli hanno lavorato in modo molto, molto buono. Quello che mi piace di loro è che stanno diventando guerrieri sempre più convincenti, ed è bello da vedere. Inoltre, con i cavalieri si hanno molti più modi per accedere alle storie arturiane così come per esplorare ulteriormente le dinamiche tra i personaggi. "

    Attualmente, Murphy e Capps sono al lavoro di post-produzione, preparandosi per la quinta stagione, che inizierà le riprese a Marzo 2012.

    Ci sono suggerimenti che potete dare? Cosa gli spettatori devono aspettarsi da questa nuova stagione?

    "Beh, la quinta stagione sta andando davvero bene," si entusiasma Capps. "Abbiamo alcuni grandi colpi di scena e svolte in arrivo e stiamo integrando molti più caratteri della leggenda di Re Artù".

    Fonte


    Traduzione di: Jonero
     
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