J Murphy parla del contributo degli attori al successo di Merlin- SFX magazine 22/03

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    LA FEBBRE DEL SABATO SERA


    Come Merlin è diventato lo spettacolo fantastico di famiglia che può surclassare il suo ultimo nemico.. X FACTOR.



    Il produttore e co-creatore di Merlin, Julian Murphy, fa una risata ironica.
    “Ho il sospetto che saremo di nuovo contro x factor in autunno.” ammette,quando gli chiediamo se sa quando sarà trasmessa la quinta stagione.
    Non che sia preoccupato. “E' una sorta di complimento” dice. “la BBC sa che lo show può mantenere la sua posizione”.
    Certamente può. Merlin è andato testa a testa con gli indici di ascolto di ITV negli ultimi due anni e raggiunto l'audience poco minore di quello che Doctor Who gestisce.
    Infatti, la serie nel 2011, è stata,in media, la più alta ancora valutata,invertendo la solita tendenza tv per la perdita di pubblico dopo lo shock del taglio delle programmazioni televisive.
    La reazione critica, inoltre, è migliorata di anno in anno.
    Lentamente e silenziosamente, Merlin è diventato un fenomeno del sabato sera.


    L'ARRIVO DI ARTU'


    Non male per uno show che è stato inizialmente respinto da molti come una schiumosa, leggera adolescente Camelot.
    Così, abbiamo chiesto a Murphy (che ha co-creato lo show con Johnny Capps) qual è stata l'ispirazione iniziale?
    "Abbiamo sempre, sempre parlato di fare leggende arturiane" ricorda "probabilmente per otto a dieci anni in realtà. E abbiamo sempre evitato, in primo luogo perché non abbiamo mai avuto un angolo che ci permettesse di raccontare una storia e non solo rigurgitare una leggenda.
    E l'altro aspetto, è stato nei giorni precedenti a Doctor Who, ottenere questi spettacoli è stato estremamente difficile.
    “Una volta che l'atmosfera è cambiata e Doctor Who aveva spianato di nuovo la strada per la commedia familiare, è stata una scelta naturale per noi. Allora si trattava di trovare un angolo. Siamo sempre stati interessati alle storie che attraversano le ere, così, suppongo che la cruciale decisione che abbiamo preso sia stata quella di rendere Merlino e Artù contemporanei.
    Ma questo andava molto, molto in contrasto con la leggenda, che nella maggior parte dei casi è la storia di Merlino il mentore e il giovane Artù. Abbiamo pensato che se avessimo potuto convincere la gente a ingoiare questo cambiamento, allora avremmo potuto avere qualcosa di interessante.”


    Un' altra influenza, forse la più sorprendente, è stata quella degli Stati Uniti con lo spettacolo del giovane Superman in Smallville.


    “Ci ha influenzato”, rivela Murphy. Penso sia una serie intelligente comunque - il modo in cui giocava sulla tua conoscenza come spettatore del continuo della storia. Nel nostro caso, se riavvolgessimo la storia di Artù, Merlino e Camelot ci troveremmo sempre a dover approfittare della conoscenza del proseguimento della storia da parte degli spettatori. Gran parte della televisione è basata su sorprese e colpi di scena.Quindi la fiction dell'inevitabilità, la fiction della suspense attualmente è più rara. Ed è interessante esplorarla. Penso che Smallville ci abbia dato un'idea su come poterlo fare.

    Subito dall'inizio, Murphy e Capps sono stati coraggiosi nel reinventare il mito. "Abbiamo sempre saputo che c'è una piccola porzione nel mondo che fa tesoro di ciò che sa e ha bisogno di credere che sia l'unica vera versione della leggenda di Artù, quindi noi potremmo aver offeso questo gruppo di persone. Ma abbiamo pensato anche che c'era un gran numero di persone a cui sarebbe piaciuta la storia come l'abbiamo raccontata noi. Proprio come, francamente, hanno fatto le generazioni per più di 1000 anni. Voglio dire, prendete Mallory: è un completo rimaneggiamento di ciò che probabilmente è una storia anglosassone. Nessuno gli ha detto: "Aspetta un attimo, non puoi farlo". E' quello che ci siamo detti anche noi, tutti giocano con questa storia. Abbiamo gli stessi diritti che hanno gli altri".


    UN RIMEDIO PER CURARE TUTTI I MALI


    L'artefice del revival di Doctor Who, Russel T Davies è stata un'altra importante fonte di consigli negli ultimi giorni; si è anche preso il merito per la trasmissione di Merlin.

    "Ci ha dato alcuni consigli preziosi e un pochino di supporto dietro le quinte", rivela Murphy. Abbiamo ritenuto che meritasse di essere citato. Una cosa particolare che ha detto, la quale è stata molto presa in considerazione è stata "Raccontate la vostra storia lentamente". C'è della verità in questa frase. Perché in Gran Bretagna tendiamo a fare questi sei episodi di seguito -raccontiamo velocemente le storie rispetto agli americani. Quindi questo consiglio è stato considerato come oro colato"
    Murphy ammette anche che il cast principale dello show -Colin Morgan che interpreta Merlino e Bradley James che è Artù - sono stati una chiave per il successo dello show.
    "Non saremmo qui se non avessimo avuto i due giovani protagonisti, e in una certa misura siamo stati fortunati. Se scegli di mettere nel cast giovani protagonisti che sono ad un certo livello della loro carriera in uno show della BBC del Sabato sera stai correndo un enorme rischio. Saranno in grado di sostenerlo? Siamo stati fortunati. Abbiamo fatto bene.
    "Secondo me, è molto dura per un pubblico capire che lavoro straordinario abbiano fatto. Guardiamo alla performance di Colin. E' un viaggio ininterrotto di crescita, da un bambino naive, fino ad arrivare ad un uomo serioe pericoloso alla fine della quarta serie. E lo sta percorrendo perfettamente, facendolo con maturità. Quindi sono davvero orgoglioso di loro e non sono del tutto sicuro che abbiano ricevuto l'onore che meritavano."
    Lo show inoltre si è evoluto, guadagnando per sé un orario più tardo nella programmazione, ma dovendosi adattare dato che la trama in corso ha costretto la serie (come le sue star) a crescere.
    "Penso sia più difficile per noi ora inserire episodi comici indipendenti", dice Murphy, spegando il cambio di tono nella quarta serie.
    "Quando sei uno show per le famiglie il Sabato sera alle 6.15 -quello che eravamo ad un certo punto - sentivamo il bisogno di farlo. Ma quando vai in onda alle 8.15 e la leggenda ci dà dentro e ci sono grandi eserciti che passano attraverso lo schermo diventa un po' difficile insierire episodi comici indipendenti." Per una ragione simile ci sono stai meno mostri nelle serie recenti. "Non funzionavano nella storia", spiega Murphy. "Non abbiamo detto, "mettiamoci pochi mostri". Era, "Quale storia vogliamo raccontare? Dove ci stava portando la leggenda?" e sinceramente, ci stava portando lontano da quei grandi mostri. C'è invece molta azione e molta magia cattiva."
    Quando gli è stato chiesto quali sono stati i suoi momenti preferiti nelle ultime quattro serie, Murphy ha risposto senza esitazione. "Quasi tutti i grandi momenti leggendari: il primo episiodio di Mordred; l'attacco del Drago nell'episodio 13 della seconda serie; la scena della tavola rotonda nella terza serie; la spada nella roccia nella quarta serie. Si inseriscono in qualcosa di profondo nella nostra cultura. Ti vengono i brividi in quei momenti."


    L'ORA PIU' BUIA


    Ma a volte le decisioni passate possono tornare a perseguitare gli scrittori. "Ci sono momenti mentre stai andando avanti, in cui, "Accidenti, vorrei che non lo avessimo fatto". Ho detto questo almeno 10 volte negli ultimi tre mesi, e probabilmente lo dirai ancora, perché prendi le decisioni sbagliate.
    "Lo show si evolve e la storia si sviluppa e, inevitabilmente prendi le decisioni sbagliate. Sarebbe strano se non lo facessi. Sono spesso piccole cose che hanno un grande impatto due anni dopo. Prendi una piccola decisione che sembra molto buona in un contesto drammatico, due anni dopo pensi "Perché accidenti abbiamo fatto questo?"
    "Ma tutto sommato, le cose sono andate bene e abbiamo una grande consapevolezza di dove siamo diretti"

    Fonte: SFX Magazine
     
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